La riqualificazione urbanistica ed architettonica dell’area compresa tra Via Gramsci, Via Cantù e Via Negroponte del Comune di Cadoneghe presuppone un attento studio del lotto stesso, delle funzioni presenti all’interno, dall’ex cinema parrocchiale agli edifici di natura commerciale e residenziale, fino ai lotti limitrofi, alle connessioni con lo spazio circostante ed al rapporto con la viabilità urbana e pedonale.
Si cerca, inoltre, di conferire un nuovo «carattere» a quest’area, come offerta complementare e rispettosa della città storica, che privilegia la sua dimensione pubblica, rappresentativa e ambientale.
L’elaborazione del nostro progetto parte infatti da un’attenta analisi del contesto in cui si svilupperà, e mette al primo posto lo sviluppo di una nuova identità del luogo, attraverso la realizzazione di spazi di aggregazione e quindi ad una nuova centralità urbana e ad una migliore connessione del tessuto urbano esistente.
Punto di partenza è l’ex cinema parrocchiale che non può non essere il fulcro di questo progetto e riutilizzare questo spazio significa anche integrarlo a ciò che lo circonda.
Ma se da un lato la costruzione di un recente edificio adibito a centro fisioterapico ne ha già caratterizzato l’aspetto, dall’altro lato siamo invece circondati da edifici piuttosto fatiscenti che si affacciano sia sull’arteria principale di questo centro urbano, la Via Gramsci, che all’interno dell’isolato in oggetto. Per colmare questa criticità, abbiamo pensato di rimodellare il prospetto urbano degli edifici prospicienti su Via Gramsci attraverso la costruzione di una doppia facciata, un filtro sulle facciate esistenti.
La realizzazione di un muro porticato costruito al limite della carreggiata stradale ci ha quindi permesso di creare un’architettura di dialogo tra le preesistenze e le nuove tecnologie, tra storia locale e slancio verso il futuro.
La sala dell’ex cinema, restaurata, viene riadattata e utilizzata come una sala museale, per esposizioni temporanee di varia natura.
All’interno, il palcoscenico viene eliminato e al suo posto vengono realizzati un varco e una scala, che permettono di metterlo in comunicazione con un edificio di nuova realizzazione, adibito a sala polifunzionale.
Questo edificio, pensato come un proseguimento dell’ex cinema è rifinito totalmente in cemento a vista, in contrasto rispetto alla pietra bianca che abbiamo deciso di utilizzare per la pavimentazione della piazza che si è venuta così a formare all’interno del lotto.
Questo volume diventa adesso “centrale”, trasformando lo spazio retrostante da un luogo abbandonato e privo di connessione con il lotto, ad un centro di rilievo per tutta la collettività, quindi da vero e proprio vuoto urbano diventa un luogo urbano da vivere.
Ciò che una volta era un vuoto urbano adesso è un luogo con una sua identità, una piazza studiata come luogo d’incontro per la gente, uno spazio protetto da Via Gramsci da un lungo muro porticato e da Via Cantù n un filare di alberi, che non chiudono ma fanno trasparire la piazza, che racchiude in se svariate destinazioni funzionali.
Oltre al centro culturale abbiamo pensato ad una nuova destinazione funzionale degli edifici esistenti: i piani terra verranno adibiti ad attività commerciali e di ristoro, una parte di essi (quella contigua all’ex cinema parrocchiale) verrà destinata a centro accoglienza per le famiglie dei malati che si trovano nel centro fisioterapico, mentre il resto sarà adibito ad uso residenziale.Inoltre attraverso la realizzazione di gradinate e di rampe vengono messe in comunicazione l’interno del lotto con il centro terapico e con il retro dell’ex cinema parrocchiale.
Grande importanza è stata data anche all’arredo urbano.
La piazza è arredata con delle lunghe e semplici panchine lineari, realizzate interamente in cemento a vista, con l’illuminazione incassata nella parte inferiore della seduta stessa.
La pavimentazione della piazza è stata studiata per poter incassare al suo interno delle della fibre ottiche che conferiscono un aspetto inusuale durante le ore notturne.
Scopo del nostro intervento di recupero è stato quello di effettuare una riqualificazione del tessuto urbano nel rispetto delle tradizioni storiche e culturali, cercando di avere una maggiore e migliore fruizione dello spazio urbano da parte dei cittadini, e quindi per permettere al fruitore di percorrere piacevolmente uno spazio urbano ad oggi frammentario e inaccessibile.